Negli ultimi anni è tornato ad imporsi, nel mondo della birra, una tipologia molto apprezzata ma che era stato abbandonato per un po’: parliamo delle birre IPA.
Questa sigla indica una particolare categoria di birre realizzate con i luppoli e che ha un tipo di fermentazione diversa; anche se nasce nei birrifici londinesi, il suo avvento nei tempi moderni lo si deve ai produttori americani della birra Craft. Proprio perché è diventato così noto il logo IPA, ed è ormai molto facile trovarlo su tante bottiglie di tantissimi brand, purtroppo non viene usato in modo sempre corretto.
Andremo ad analizzare la storia e le caratteristiche principali che rendono le birre IPA un’icona e ci aiutano anche a riconoscerle più facilmente evitando prodotti che non hanno nulla a che fare con vere birre IPA ma cercano di sfruttarne il trend.
Cosa significa IPA
IPA è un acronimo che per esteso significa India Pale Ale; si tratta di un tipo di birra dal colore ambrato, con un elevato tasso alcolico e dal profumo floreale.
Il termine Ale significa proprio birra ad alta fermentazione perché nella fase di aggiunta del lievito ne viene utilizzata una quantità tale da aumentare il processo di fermentazione in modo che dal sapore si possa distinguere nettamente dalle birre lager.
Pale invece, letteralmente si traduce pallido e questo stava ad indicare il colore caratteristico di questa birra che era molto più chiaro rispetto a quelle che nel XVIII secolo venivano abitualmente consumate nei pub che erano molto scure; nonostante queste differenze però, sin da subito le birre IPA vennero apprezzate e amate dal pubblico.
Per capire perché nell’acronimo è presente anche la parola Indian bisogna andare a scavare nella storia e nelle radici di questa bevanda.
La storia delle birre IPA
Abbiamo detto che la sigla IPA rappresenta un insieme di parole ovvero Indian Pale Ale; adesso che abbiamo scoperto il significato delle ultime due, che servono ad identificare le caratteristiche di queste birre, dobbiamo concentrarci sulla parola Indian.
In realtà il mistero è più semplice di ciò che si possa pensare infatti hanno assunto questo nome perché si trattava di birre che erano destinate al mercato indiano, caricate a Londra su navi mercantili che le trasportavano fino alle Indie; l’alta fermentazione è stata studiata proprio perché bisognava garantire al prodotto di arrivare integro a destinazione nonostante i tanti giorni di viaggio e non perdesse il suo sapore.
Il primo a sfruttare questa fermentazione fu il birraio britannico Hodgson che, all’epoca, aveva creato un business molto profittevole sul trasporto della birra e durante tutti quei viaggi oltreoceano si era reso conto che a resistere meglio erano le birre più luppolate e più alcoliche perché il luppolo era un ottimo conservante. Ma a realizzare una vera e propria rivoluzione furono alcuni birrifici della zona di Burton-on-Trent, già molto famosi in tutto il paese britannico per l’elevata qualità delle loro birre; questi produttori locali dovettero modificare la loro produzione che era prevalentemente costituita da birre scure per adattarsi alla richiesta delle Indie, decisero di utilizzare un’acqua sulfurea caratteristica della zona in cui erano presenti gli stabilimenti e questo portò la birra IPA a raggiungere un sapore ancora più amato del precedente.
La rinascita delle birre IPA
Nonostante nell’Ottocento abbiano riscosso un enorme successo, le birre IPA hanno iniziato a scomparire quasi al punto di essere in disuso perché all’inizio degli anni ’90 la richiesta si era spostata su birre più leggere come le Pils e le Lager che acquisirono una notevole notorietà.
Tutto cambiò con dei piccoli produttori americani della West Coast che capirono il potenziale delle birre IPA, ormai abbandonate e cercarono di reinserirle nella quotidianità delle persone; i birrifici che si affacciavano sulle coste del Pacifico capirono che questo tipo di preparazione e di fermentazione si sarebbe sposato alla perfezione con la qualità di luppolo locale e ne avrebbe esaltato e migliorato il sapore.
Al giorno d’oggi le IPA sono tra le birre più apprezzate non solo in America ma anche in Europa, ne esistono di diverse versioni dato che molte aziende hanno deciso di partire dalla ricetta originale e personalizzarla a modo proprio facendo nascere delle sotto categorie come Imperial IPA o Black IPA e così via.
Come abbinare le birre IPA
Le birre IPA si possono abbinare molto bene a dei risotti soprattutto se sono presenti delle spezie; si sposa bene anche con diversi salumi e formaggi stagionati ed erborinati.
L’abbinamento perfetto è con il pesce che sia al forno, bollito, affumicato o in altri tipi di preparazione; la carne che invece si lega al sapore fiorato di queste birre è la bianca come pollo e selvaggina. Lo stesso vale per la carne rossa tra cui il maiale, la costata di manzo e altri tipi di carne cotte alla brace.